In data 8 giugno 2020 il Centro Socio-Educativo (CSE) casa Colnaghi di Rivolta d’Adda ha riaperto le sue porte e accolto i suoi ospiti con grande entusiasmo: “è una gioia rivederci e sorriderci anche se non possiamo ancora abbracciarci” afferma Elisa Nozza, Coordinatrice del CSE.
Il periodo di emergenza sanitaria causato dalla trasmissione del virus COVID-19 ha messo a dura prova la vita dei protagonisti del Centro SocioEducativo e delle loro famiglie che improvvisamente sono state catapultate all’interno di un nuovo modo di vivere confinato alle mura domestiche e limitato nei rapporti sociali e umani. La capacità di adattamento a contesti avversi e la resilienza hanno permesso, in parte, di “sopravivere” e gestire, seppur con difficoltà, i momenti critici della fase di lockdown che hanno impattato il benessere psicologico ed emotivo. Infatti, le persone a cui il nostro servizio si rivolge e le loro famiglie hanno vissuto un drastico cambiamento delle loro abitudini e della loro routine giornaliera prima costituito da relazioni sociali, attività occupazionali e interventi mirati poi invece, caratterizzato da isolamento e mancanza del supporto di cui queste famiglie hanno sempre usufruito in periodo pre-COVID.
Data l’importanza di garantire alle famiglie il supporto di cui necessitano e di dare loro risposte concrete soprattutto durante il periodo di emergenza di sospensione dei servizi ordinari, il Centro Socio-Educativo (CSE) casa Colnaghi di Rivolta d’Adda si è attivato per riprogettare e rimodulare in modo alternativo il servizio erogato, mantenendo il focus sui bisogni essenziali degli utenti e dei loro caregiver.
Il Centro Socio-Educativo casa Colnaghi di Rivolta d’Adda è un ambiente riconosciuto dagli utenti come una seconda casa in cui si respira gioia, felicità, serenità e sicurezza ed un punto di riferimento per gli utenti e le loro famiglie. Per questo motivo era urgente dover riaprire le porte del CSE così da valorizzare la vicinanza emotiva seppur mantenendo la distanza sociale. Faticoso e frustrante è stato adottare le misure di sicurezza in quanto un gesto, un abbraccio e un sorriso fanno parte del linguaggio in grado di veicolare emozioni e trasmettere il calore umano e la sicurezza che è difficile da percepire con il solo sguardo. Per i nostri utenti, la mascherina e il distanziamento sociale sono uno schermo che limita l’emozione e che riduce la possibilità di utilizzo del linguaggio non verbale, utile strumento di comunicazione. Speriamo presto di poterci riabbracciare, sorridere e vedere i nostri volti.
Sergio e Desirèe